Settore: Interventi post emergenza, Microcredito
Paese: Italia
Partner: Dipartimento Protezione Civile
Anno di inizio: 2010
In Abruzzo la Protezione Civile ha messo a disposizione di Etimos un fondo di 5 milioni di euro, provenienti dal flusso delle donazioni, per avviare un intervento di microfinanza post emergenza. Etimos aveva già curato, sempre su incarico della Protezione Civile, un programma di supporto al microcredito in Sri Lanka, grazie alle donazioni raccolte dopo lo tsunami del 2004, trasformando il generoso flusso di aiuti umanitari in opportunità imprenditoriali fondamentali per migliaia di famiglie.
L’idea
Il progetto – gestito operativamente da Microcredito per l’Italia, la società del network Etimos che si occupa di inclusione finanziaria in Italia – impiega i fondi a disposizione in modo semplice ed trasparente, offrendo le garanzie per l’accesso a prestiti a breve, medio e lungo termine, con condizioni agevolate per quanto l’assenza di spese, i tempi di erogazione e i termini di restituzione.
I finanziamenti, erogati attraverso le banche del territorio aderenti al nostro progetto, sono destinati a privati, famiglie, micro e piccole imprese (comprese quelle in fase di start-up e i professionisti), associazioni e cooperative. Vengono erogati, senza la richiesta di garanzie ulteriori, da parte di tutte le banche aderenti.
Gli operatori di Microcredito per l’Italia, assieme ai volontari e alle associazioni che collaborano al progetto, offrono un accompagnamento costante, fatto di dialogo e consulenza tecnica, durante tutto il percorso di credito: dalla predisposizione della documentazione iniziale alla relazione con le banche in fase di erogazione e restituzione del finanziamento. Ulteriori informazioni sono disponibili nel sito di Microcredito per l’Italia.
I risultati
Il credito non è uno strumento neutro, freddo o indifferente. In contesti difficili e provati da una calamità devastante, come l’Abruzzo, può restituire alle persone speranze e prospettive di futuro, riavviare le attività economiche e ricostruire il tessuto sociale delle comunità, intervenire insomma sulle difficoltà materiali con l’obiettivo ambizioso di curare nel tempo anche le ferite dell’anima.
Nel corso dei primi cinque anni di operatività sono stati erogati quasi 800 finanziamenti per un totale complessivo che supera i 19 milioni di euro. A beneficiarne, senza nessuna richiesta di garanzie personali o patrimoniali, sono privati e famiglie (250 finanziamenti) ma soprattutto micro e piccole imprese (546 finanziamenti). Tra queste ultime, significativa la presenza di start up e forme di autoimpiego (127di attività gestite da donne (197) e da giovani under 35 (oltre il 20%).